Nella maggior parte dei casi i sintomi di avvelenamento si sviluppano tra 6 a 12 ore dopo l’esposizione.
I segni precoci includono vomito, perdita di appetito, abbattimento e disidratazione. I sintomi peggiorano intanto che si sviluppa il danno renale. Alcuni animali manifestano disorientamento, barcollamenti e convulsioni.
La tempestività d’intervento aumenta le possibilità di sopravvivenza; un ritardo nell’inizio della terapia superiore a 18 ore dopo l’ingestione generalmente risulta in danno renale acuto non reversibile.
Se vedi il tuo gatto leccare o mangiare qualsiasi parte del giglio, contatta il tuo veterinario immediatamente.
Vediamo le varie tipologie di gigli da cui stare attenti.
I veri gigli
I gigli del genere Lilium, a volte chiamati "Veri gigli", e quelli appartenenti al gruppo Hemerocallis sono altamente tossici per il gatto.
I primi sono spesso presenti nei bouquet preparati dai fioristi, i secondi [quali giglio tigrato della Cina, giglio di Pasqua, giglio asiatico (tra questi Lilium longiflorum, L. tigrinum, L. lancifolium, L. orientalis, L. speciosum)] sono popolari in molti giardini e orti botanici.
Tutte le parti della piante sono pericolose (petali, foglie, steli e polline), inclusa l‘acqua nel sottovaso.
Causano insufficienza renale acuta.
Fortunatamente l’intossicazione da giglio non si verifica nel cane e nell’uomo, tuttavia se ne vengono ingerite grandi quantità possono causare disturbi gastrointestinali come vomito e diarrea.
Il mughetto (Convallaria majalis)
É una pianta che produce fiori bianchi a forma di campanella con alla base foglie verdi di medie dimensioni.
Questo tipo di giglio contiene delle tossine chiamate glicosidi cardioattivi che possono causare debolezza, sintomi gastroenterici, inappetenza e problemi cardiaci che includono frequenze cardiache molto elevate o molto basse associate ad aritmie e morte.
É tossica sia per i cani che per i gatti.
Calla e giglio della pace (Spathiphyllum wallisii)
Questi fiori contengono cristalli di ossalato di calcio insolubili. Queste sostanze sono rilasciate quando la pianta è masticata o ingerita e possono essere molto irritanti per la bocca, la lingua, l’esofago e lo stomaco. Questi cristalli causano tossicità sistemica e/o insufficienza renale acuta.
Fortunatamente, un'intensa sensazione di bruciore che viene percepita immediatamente dopo la masticazione o l’ingestione spesso ne limita il quantitativo ingerito. I sintomi includono deglutizioni ripetute, abbondante salivazione, vomito, tentativi di grattamento della faccia e cambio di voce.
É tossica sia per i cani che per i gatti e la gravità dei sintomi dipende dal quantitativo ingerito.
Gigli del Perù
Questa pianta non è tossica.
Vivono a lungo in vaso e i colori variegati li rendono ideali per molto bouquet.