Nomi scientifico: Cannabis sativa
Tossicità: cane, gatto
Principio attivo: Delta-9-THC (tetraidrocannabinolo)
Segni clinici: depressione prolungata, vomito, incordinazione, difficoltà a camminare, sonnolenza o eccitazione, ipersalivazione, pupille dilatate, pressione bassa, temperatura corporea bassa, convulsioni, coma, morte (raramente).
La marijuana o Cannabis sativa/Cannabis indica viene consumata per uso ricreazionale o medico.
Il tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD) sono le due sostanze maggiormente riconosciute, utilizzate e studiate sebbene almeno altri 80 cannabinodi siano presenti nelle piante.
La principle differenza è che il THC ha effetti psicotropi e ha un moderato livello di tossicità qundo invece il CBD non ha effetto psicotropo e si ritiene scarsamente tossico.
L’esatta concentrazione dei due può variare notevolmente tra tipi diversi di cannabis e tra piante diverse.
Si pensa che il cannabidiolo abbia proprietà ansiolitica, antipsicotica, antiemetica, anticonvulsivante e antinfiammatorio.
In ambito medico il THC è utilizzato per alleviare i dolori muscolari causati dalla sclerosi multipla, la nausea nei pazienti sottoposti a chemioterapia, la perdita di peso nei pazienti affetti da AIDS, l’epilessia e il morbo di Crohn’s.
Il THC è utilizzata soprattutto come sostanza ricreazionale per i suoi effetti psicotropi.
Gli animali possono intossicarsi in diversi modi: ingerendo prodotti edibili come i brownies, burro di marijuna oppure le infiorescenze o respirando il fumo passivo.
Sintomi comuni sono: depressione prolungata, vomito, incordinazione, difficoltà a camminare, sonnolenza o eccitazione, ipersalivazione, pupille dilatate; altri sintomi possono essere: frequenza cardiaca alta o bassa, vocalizzazioni, agitazione, pressione bassa, temperatura corporea alta o bassa, incontinenza urinaria, tremori, convulsioni, coma.
I segni di intossicazione si possono osservare da 5 minuti fino a 12 ore dopo l’esposizione.
I segni clinici possono durare da 30 minuti fino a diversi giorni in base alla dose ingerita.
Sebbene non esista un vero antidoto il veterinario potrà fornire le cure di supporto per superare l’intossicazione favorendo il controllo della temperatura, somministrando fluidi per mantenere l’idratazione e farmaci antivomito per interrompere la perdita di fluidi e monitorare la frequenza cardiaca per garantirne la stabilità del paziente.
In molti casi è indicato somministrare carbone attivo; questa sostanza, sotto forma di sciroppo, può legarsi alla tossina nello stomaco e nell’intestino e prevenirne l’assorbimento.
Gli animali con le cure adeguate superano bene questa intossicazione sebbene sia pericolosa quando la dose ingerita è alta.
La difficoltà nella diagnosi e nella terapia dell’intossicazione da marijuana è dovuta ad anamnesi incomplete legate alla preoccupazione dei proprietari di avere ripercussioni legali.
É fondamentale fornire sempre un anamnesi il più accurata possibile e ricordarsi che la clinica è interessata esclusivamente a fornire le appropriate cure mediche agli animali, evitando trattamenti non necessari e prevenendo spese supplementari.
Alcuni consigli per prevenire l’intossicazione sono tenere i prodotti edibili chiusi in contenitori non accessibili agli animali e impedire l’inalazione tenendo gli animali in locali separati e ben ventilati.